martedì 10 e mercoledì 11 dicembre, ore 21 posti limitati
Non un semplice spettacolo, ma un’esperienza che si abbatte sui personaggi e contagia gli spettatori. Così Andrea Adriatico ricompone per la scena il primo testo teatrale di Bernard-Marie Koltès. Un bambino al centro di un vortice di relazioni familiari e sociali, come in un sogno oscuro e indecifrabile, lacerato dai conflitti, dagli slanci dell’esistenza e dai presagi di morte: così il 22enne Koltès, nel 1970, ricostruiva per il teatro il romanzo autobiografico di Maksim Gor’kij Infanzia. Adriatico è stato il primo regista a portare in scena in Italia le opere di Koltès, in una lunga e intensa frequentazione, dal primo e più famoso monologo La notte poco prima delle foreste, nel 1991, a due riduzioni da alcune prose (Fuga, 1992, e Là dove ci si vede da lontano, 1994), fino a Il ritorno al deserto (2007) e per la prima volta in Italia Quai ouest al festival Vie del 2013. Adesso, ancora per la prima volta in Italia, il regista esplora il cantiere teatrale adolescenziale di Koltès con Le amarezze. Titolo ambiguo, spiegato così dall’autore: “Come l’acido sul metallo, come la luce in una camera oscura, le amarezze si sono abbattute su Alexis Peskov”, il protagonista muto dell’opera, che è il nome vero dello scrittore russo dalla cui autobiografia Koltès ha preso ispirazione, e che scelse come pseudonimo letterario “Gor’kij”, ovvero “L’amaro”.
di Bernard-Marie Koltès
traduzione di Marco Calvani
uno spettacolo di Andrea Adriatico
con Olga Durano e Marco Cavicchioli
e Anas Arqawi, Michele Balducci, Innocenzo Capriuoli, Rita Castaldo, Ludovico Cinalli, Nicolò Collivignarelli, Alessio Genchi, Giorgio Ronco, Myriam Sokoloff
scena Andrea Barberini, Giovanni Santecchia
cura tecnica Lorenzo Fedi, Mirko Porta
produzione Teatri di Vita
con il contributo di Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna, Ministero della Cultura
in accordo con Arcadia & Ricono Ltd per gentile concessione di François Koltès
l’opera “Le amarezze” è edita da Arcadiateatro Libri, “Bernard-Marie Koltès TEATRO – Volume 1”
Andrea Adriatico, fondatore di Teatri di Vita, è regista teatrale e cinematografico, e docente di cinema all’Accademia di Belle Arti di Lecce. Con i suoi spettacoli esplora le urgenze dei tempi contemporanei, confrontandosi con la politica, lo sradicamento, i diritti, i generi (come nei recenti Il mio amico Hitler di Mishima e evǝ di Jo Clifford); ma anche i movimenti più intimi dell’essere umano (come in Biglietti da camere separate). Nei suoi ultimi film ha raccontato la biografia di Mario Mieli, intellettuale del movimento gay, nel biopic Gli anni amari, e le opere di Pier Vittorio Tondelli nel docufilm La solitudine è questa.
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